i Concerti del Conservatorio - ConTS
i Concerti del Conservatorio | ottobre_dicembre 2022 mercoledì 9 novembre 2022 ore 20.30 Sala Tartini CANTOS DE ESPAÑA" Eugenio Della Chiara – chitarra Gaspar Cassadó Preámbulo y Sardana 1897 – 1966 Leyenda Catalana Sardana Chigiana Federico Moreno Torroba Sonatina in La maggiore 1891 – 1982 I. Allegretto II. Andante III. Allegro Frederic Mompou Suite Compostelana 1939 – 1987 I. Preludio II. Coral III. Cuna IV. Recitativo V. Canción VI. Muñeira Isaac Albéniz Pavana-capricho op. 12 (tr. F. Tárrega) 1860 – 1909 Torre bermeja da Piezas caracteristicas op. 92 (tr. A. Segovia) Eugenio Della Chiara Nato a Pesaro, si diploma all’età di dician- nove anni con il massimo dei voti e la lode nel conservatorio della sua città sotto la guida di Giuseppe Ficara. Tra i suoi maestri vi sono Andrea Dieci e Oscar Ghiglia, con cui si perfeziona all’Accademia Chigiana di Siena. Completa la sua formazione umanisti- ca presso l’Università Cattolica di Milano, laureandosi prima in Lettere Classiche e in seguito in Filologia Moderna. Tra i premi ricevuti si segnalano le due borse di stu- dio della Fondazione Rossini ottenute nel 2008 e nel 2010. La sua attività concertistica lo ha portato a suonare in Giappone, Austria, Germania, Ungheria, Turchia, Spagna, Norvegia, Da- nimarca e Irlanda; in Italia ha tenuto recital solistici per alcune tra le maggiori istituzio- ni musicali del Paese, tra cui la Società del Quartetto di Milano, la Fondazione Pietà de’ Turchini di Napoli, il Festival di Martina Franca e della Valle d’Itria, la Società dei Concerti di Parma, il Rossini Opera Festival di Pesaro e l’Orchestra Sinfonica di Milano. Ha registrato tre album per DECCA: “Schu- bert - A portrait on guitar”, interamente realizzato con strumenti costruiti a Vienna tra 1815 e 1840, “Guitarra Clásica”, anto- logia di rare trascrizioni chitarristiche da Haydn, Mozart e Beethoven, e “Paganini Live”, registrato dal vivo con Piercarlo Sac- co. In precedenza - tra il 2012 e il 2016 - ha inciso per Discantica e per Phoenix Classics. Appassionato camerista, suona in duo con il pianista Alberto Chines, con il chitarrista Andrea Dieci e con il violinista Piercarlo Sacco. Il suo interesse per la vocalità e per il teatro musicale lo porta a frequenti colla- borazioni con cantanti lirici: su tutti il mez- zosoprano Teresa Iervolino e i tenori Juan Francisco Gatell e Mert Süngü. Insieme ad Alessio Boni ha portato in scena “Tutto il re- sto è silenzio”, lettura dell’Amleto di Shake- speare accompagnata da musiche inglesi del Seicento. Collabora con compositori appartenenti a diverse generazioni - come Carlo Galante, Orazio Sciortino, Davide Anzaghi e Pao- lo Ugoletti - che gli hanno dedicato più di venti nuovi lavori. Dal 2015 è direttore artistico di “MUN”, la stagione di musica da camera dell’estate pesarese. È titolare di cattedra al Conservatorio di Trieste e docente a contratto presso quello di Ber- gamo. La chitarra e la Spagna, la Spagna e la chitarra. Non esiste, nella storia della musica occidentale, un’identificazione più potente di quella che lega il grande Paese iberico e le sei corde. Un legame che, specialmente nel XX secolo, si è sviluppato in dei luoghi precisi, veri e propri punti cardinali del repertorio della chitarra. L’identità catalana è chiaramente rievocata, nelle sue melodie e nei suoi ritmi più peculiari, nelle opere chitarristiche di Gaspar Cassadó, grande amico di Andrés Segovia. La Sonatina di Federico Moreno Torroba svela l’atmosfera di una Madrid piena di luce, mentre Frederic Mompou - nella Suite Compostelana - riesce a descrivere in musica il cammino più famoso del mondo, dai primi passi alla festa dell’arrivo. Isaac Albéniz, pur non avendo mai scritto una sola nota per chitarra, deve buona parte della sua fama alle trascrizioni che prima Tárrega, poi Llobet e infine Segovia realizzarono delle sue opere, in cui si intravedono gli arabe- schi di un’Andalucía antica.
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