i Concerti del Conservatorio - ConTS

i Concerti del Conservatorio | ottobre_dicembre 2022 mercoledì 23 novembre 2022 ore 20.30 Sala Tartini DUMKA Quintetto Virtuoso Kristina Mlinar – violino Teodora Kaličanin – violino Ecem Eren – viola Alice Romano – violoncello Andrea Virtuoso – pianoforte Ernst von Dohnányi Quintetto per pianoforte 1877 – 1960 e archi n.1 op. 1 in do minore Allegro Scherzo: Allegro vivace Adagio, quasi andante Finale: Allegro animato Antonin Dvořák Quintetto per pianoforte 1841 – 1904 e archi n.2 op. 81 in la maggiore Allegro, ma non tanto Dumka: Andante con moto Scherzo-Furiant: Molto vivace Allegro Il Quintetto Virtuoso nasce nel 2018 nella classe di musica da camera del M° Romolo Gessi presso il conservatorio Tar- tini di Trieste. Nel corso degli anni ha avu- to modo di esibirsi in varie rassegne con- certistiche e concorsi ottenendo diversi riconoscimenti, tra cui spiccano nel 2019 il primo premio assoluto al Concorso Dia- pason d’Oro di Pordenone, nel 2021 il se- condo premio al Concorso Internazionale “Città di Treviso”, nel 2022 il primo premio nel Concorso Internazionale Città di Pal- manova e il secondo premio nel Concorso Nazionale di Esecuzione Musicale Città di Piove di Sacco. I suoi componenti, tutti attualmente stu- denti dei corsi superiori, provengono da Italia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro e Turchia. Kristina Mlinar ha conseguito il diploma all’Academy of Arts di Banja Luka (Bosnia Erzegovina) e sta terminando il Biennio specialistico a Trieste nella clas- se del M°Belli. Teodora Kalicanin inizia gli studi alla Music Academy in Cetinje, in Montenegro. Termina il corso triennale presso il conservatorio Tartini dove si sta specializzando nella classe della Prof.ssa Diana Mustea. Ecem Eren ottiene il diploma presso la fa- coltà di Music and Performing Arts dell’U- niversità di Bilkent al Conservatorio di Ankara e attualmente a Trieste frequen- ta l’ultimo anno del Biennio di viola nel- la classe del M° Andrea Amendola. Alice Romano inizia gli studi di violoncello nella classe del M° Pietro Serafin al conserva- torio Tartini di Trieste. Nel 2022 consegue il diploma specialistico di secondo livello sotto la guida del M° Federico Magris e ad oggi si perfeziona in musica da camera nella classe del M°Luca Paccagnella. An- drea Virtuoso, dopo aver studiato per anni alla Scuola di musica "A. Miari" di Belluno sotto la guida del M° Federico Lovato, ot- tiene il Triennio in Pianoforte col M° Flavio Zaccaria presso il Tartini di Trieste, dove è attualmente iscritto al Biennio in Piano- forte nella classe del M° Luca Trabucco. Il dualismo tra musica "colta" e "popolare" è sempre stato (ed è tuttora) uno dei fili conduttori di quest'arte: il concerto di questa sera, nella proposizione di questi due Quintetti , offre sicuramen- te degli ottimi spunti di riflessione su questo tema. Il Quintetto n.1 op. 1 di Dohnányi è un'opera giovanile che rappresenta uno degli ultimi apici della musica colta occidentale per come l'aveva conosciuta l'Ottocento. Scritto alla fine di questo secolo, ossia nel periodo in cui la musica stava per prendere delle strade da cui non sarebbe mai più tornata indietro, il Quintetto n.1 op. 1 si caratte- rizza per un uso esemplare del linguaggio e degli schemi della tradizione colta classico-romantica, tanto che fu ampiamente lodato da Johannes Brahms, uno dei compositori più "tradizionali" (le virgolette sono d'obbligo) e influenti di quel periodo. Il Quintetto n.2 op. 81 di Dvořák, pur all'interno di una struttura piuttosto tradizionale, trae invece spunto nei suoi temi da vari elementi della mu- sica popolare slava. Questa sintesi tra colto e popolare, di cui Dvořák fu maestro (si pensi solo alla celeberrima e riuscitissima Sinfonia dal Nuovo Mondo ), trova il suo apice nel meraviglioso secondo movimento, la Dumka . Questo termine, che ha origini profonde all'interno della tradizione slava (il suo significato originario è "pensiero"), sta a significare una musica "caratterizzata da improvvisi cambi dal malinconico all'esuberante", ossia da spinte estremamente diverse e contrastanti, ma proprio per questo, una volta messe assieme, in grado di regalarci una musica estremamente varia e piena di vita. Ed è proprio questa sintesi di elementi fortemente in contrasto tra di loro, come ne troverete in entrambi i quintetti , che vi suggeriamo possa essere la chiave di lettura dell'intero concerto.

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