Eventi

Quando

25 maggio 2022 20:30


Dove

Sala Tartini


La musica sussurra e ci insegna la vita

  • Giulia Diomede - voce recitante
  • Daniele Bonini - pianoforte
  • Edit Milibak - violino
  • Danilo Sisto - contrabbasso
  • Chiara Bosco - corno
  • Domenico Lazzaroni - trombone

Poesie di Emily Dickinson e musiche di Ezio Bosso

Ezio Bosso (1971 – 2020)

  • Following a Bird (Unconditioned) (Out of the Room)
  • Split, Postcards from Far Away (The Tea Room)
  • Emily’s Room (Sweet and Bitter)
  • Rain, In Your Black Eyes

Ezio Bosso

A due anni dalla scomparsa del M° Ezio Bosso, vogliamo ricordarlo con un concerto dedicato alle sue musiche alternate alla lettura della poetessa a cui si ispirava, Emily Dickinson.

Gli interpreti di questa serata hanno conosciuto e fatto parte del suo progetto Musicale legandosi a lui umanamente e professionalmente.

“La musica è una necessità, ne abbiamo bisogno per tornare ad essere una società. Abbiamo bisogno di musica per essere umani, per tornare a essere una società. Il potere magico della musica è infinito grazie a quella partitura che ci rende tutti uguali, un’unica società che lavora per essere migliore. La musica ci da speranza, ci rende umani per davvero...la musica sussurra e ci insegna la vita.”

amici-bosso

È con un sussurro musicale, un sussurro di note, che vogliamo compiere insieme questo rito, il rito del ricordare insieme, del “commemorare” un uomo che ha dedicato alla musica la sua intera vita e anche la sua morte. Un amico dei musicisti, un amico dei giovani che amano la musica ed un amico dell’umanità intera che vuole sentirsi vicina pur nella diversità, come una grande orchestra. In lui la vita e la musica si sono fuse insieme fino a creare un unicum nella sua arte di esecutore, compositore e direttore d’orchestra, mai chiuso nella sua torre d’avo- rio, mai vicino alle élite che troppo spesso si arrogano il diritto della propria univoca visione delle cose e sempre vicino invece ad una visione pop intesa come popolare del fenomeno musicale classico. Il senso di questo ricordo in musica si carica di un significato simbolico particolarmente emozionante visto il contesto in cui vorremmo condividerlo con il pubblico ovvero in una Istituzione di Alta Formazione Musicale, nella città di Trieste, dove egli é stato accolto nell’ultimo periodo del viaggio della sua vita e dove ancora oggi è ricordato con immensa stima e caloroso affetto di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di incontrarlo, in Teatro o ai tavolini di un bar, mentre racconta la sua visione appassionata del mondo dell’arte senza mai essere dottrinale, noioso o arrogante.

Con grande e contagiosa gioia, la stessa che trasmetteva ad ogni suo sorriso e che ha fatto innamorare della sua musica un grandissimo numero di persone, addette ai lavori e non.

“Spesso ci dimentichiamo che la gratitudine è un sentimento. Non è una parola. È un sentimento e i sentimenti portano ai gesti. È uno dei sentimenti più belli che abbiamo come esseri umani. Perché la gratitudine non esiste soltanto per l’altro, esiste per le cose. Esiste per qualsiasi cosa, per il creato. Esiste per le cose solide, e per le cose senza tatto. È il senso della gratitudine. È quello che mi fa andare avanti. Vivo con gratitudine. Sono grato alla musica, sono grato ad ogni nota. Una nota e le voglio bene. Perché la gratitudine porta direttamente a voler bene”.

La gratitudine è il sentimento alla base di questo concerto, così come la gioia della condivisione; una gratitu- dine che oltrepassa i confini del tempo così come solo la Musica riesce a fare e che ci spinge a non essere mai stanchi di parlare di Ezio Bosso o di eseguire la sua musica, nella speranza che chi l’ha conosciuto possa godere di nuovo delle sue note e delle sue parole e chi invece non l’ha conosciuto possa immergersi nel mondo magico, sognante eppure così reale e concreto della musica di Ezio eseguita dai suoi amici e dai suoi musicisti di riferimento.

"Questi sono i giorni per ricordare. Per correggere e giocare. Sì, giocare a immaginare domani" — Ezio Bosso