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Quando

12 maggio 2023 17:00


Dove

Teatro dei Fabbri, Via dei Fabbri, 2/A, Trieste


Tag

Musica e Nuove Tecnologie

Fading Pasolini - Caos in dissolvenza

Una produzione de La Contrada – Teatro stabile di Trieste con il contributo della Regione Friuli-Venezia Giulia in collaborazione con il Conservatorio Tartini

9 - 12 maggio, ore 17.00-20.30

Teatro dei Fabbri - Trieste

Ingresso libero

Installazione visiva e sonora su Pier Paolo Pasolini

- progetto e ideazione artistica di Enza De Rose e Mario Bobbio
- video e proiezioni di Paola Pisani, Amedeo Pinni e Mario Bobbio
- musiche di Enza De Rose e Leonardo Pòrcile
- con la voce e la collaborazione straordinaria di Diana Höbel e Francesco Cevaro
- con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia
- in collaborazione con il Conservatorio Tartini
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Immergersi nei pensieri e nelle suggestioni del Pasolini più intimo, ma anche dello scrittore, del regista, dell’intellettuale con uno sguardo politico lucidissimo sull’Italia: è l’occasione offerta al pubblico dall’installazione “Fading Pasolini - Caos in dissolvenza” che il Teatro La Contrada dedica al poeta di Casarsa, al Teatro dei Fabbi dal 9 al 12 maggio, ogni giorno dalle ore 17 alle ore 20.30 a ingresso libero.

L’installazione, ideata da Mario Bobbio e Enza De Rose, è firmata anche da Paola Pisani e Amedeo Pinni per le proiezioni e i video e Leonardo Pòrcile per le musiche, con la voce e la collaborazione straordinaria di Diana Höbel e Francesco Cevaro, con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e in collaborazione con il Conservatorio Tartini, per conto del quale il professor Stefano Bonetti ha seguito il progetto.

Un’esperienza unica, tra echi sonori e proiezioni interattive, per inseguire sfaccettature e contraddizioni della vita e personalità del noto autore. La presenza del pubblico influenzerà l’ambiente, i suoni e i video circostanti, distorcendo le immagini e creando un intreccio di frammenti che graviteranno gradualmente verso l’entropia. Ispirata dal libro “Il Caos” di Pasolini, che racchiude gli articoli scritti per il settimanale “Tempo” tra il 1968 e il 1970, l’installazione in sala richiamerà l’espressione del suo messaggio nelle composizioni sonore e nelle tematiche, in un Teatro dei Fabbri trasformato, spogliato delle poltroncine. Il visitatore sarà così portato a riflettere sul rispecchiamento e il rapporto che l’autore aveva con il suo pubblico e le personalità dell’epoca.

Ogni giorno dell'installazione, alle ore 17.30 sempre al Teatro dei Fabbri, si terrà “l'aperitivo Pasolini”: un appuntamento fisso, una bicchierata offerta in onore del grande poeta, un brindisi alla vita ispirato al suo temperamento, pessimista radicale ma affamato di vita.

Entrando in “Fading Pasolini - Caos in dissolvenza” l'osservatore sarà dunque libero di vivere l'esperienza sonora, visiva e interattiva anche attraverso le immagini d’archivio delle Teche Rai che ci riportano Pier Paolo Pasolini in tutte le sue declinazioni, nella vita privata, nei suoi film, nelle persone importanti della sua vita. Soprattutto sulla suggestione, suggerita da Diana Höbel, di tre profili dell’artista: un Pasolini disilluso, un Pasolini profeta, capace di guardare con occhio anticipatore il futuro del suo Paese e un terzo imprigionato, attaccato e processato per la sua arte e le sue idee.

L’installazione precede lo spettacolo “Caos”, che sarà messo in scena il 24 e 25 giugno al Museo Sartorio, tratto appunto da “Il Caos” (riedito da Garzanti nel 2015), famosa silloge di articoli scritti da Pasolini per «Tempo» a partire dal 1968, l’anno delle contestazioni, delle proteste studentesche, della lotta per i diritti civili. “Caos” sarà un percorso multimediale costituito da uno spettacolo teatrale che, partendo dalla lettura di alcuni degli articoli di Pasolini, ne estrapolerà i temi che risuonano attuali ancora oggi, declinandoli al presente. Il passaggio all'oggi sarà reso attraverso un lavoro drammaturgico originale, a cura di Diana Höbel, una drammaturgia composita elaborata anche a partire da un laboratorio svolto dall’autrice all’Istituto D’Annunzio Fabiani di Gorizia e dalle riflessioni dei giovani partecipanti.