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Quando

2 dicembre 2020 20:30


I concerti del Conservatorio

Teodora Kapinkovska - pianoforte
Musiche di Schumann, Chopin, Skrjabin
Sala Tartini - Mercoledì 2 dicembre 2020, ore 20:30
Ingresso libero. Prenotazione obbligatoria fino a 48 ore prima (email: prenotazioni@conts.it)

PROGRAMMA

Robert Schumann:
Études Symphoniques op. 13 (su un tema di Ignaz Ferdinand von Fricken)
Thema - Andante
Etude I (1° variazione) - Un poco più vivo
Etude II (2° variazione) - Andante
Etude III - Vivace
Etude IV (3° variazione) - Allegro marcato
Etude V (4° variazione) - Scherzando
Etude VI (5° variazione) - Agitato
Etude VII (6° variazione) - Allegro molto
Etude VIII (7° variazione) - Sempre marcatissimo
Etude IX - Presto possibile
Etude X (8° variazione) - Allegro con energia
Etude XI (9° variazione) - Andante espressivo
Etude XII (Finale) - Allegro brillante (da un tema di Heinrich August Marschner)

 

Fryderyk Chopin:
Ballata n. 4 in fa minore, Op. 52
 

Aleksandr Skrjabin:
Sonata n. 3 in fa diesis minore, op. 23
Drammatico - Allegretto - Andante - Presto con fuoco

 

NOTE DI SALA

Scritti nella tonaltà di do diesis minore, gli Studi Sinfonici di Robert Schumann hanno un carattere nostalgico che già si anima nel primo studio (Un poco più vivo). La scrittura diviene più densa e contrappuntistica a partire dal secondo per poi alleggerirsi nel terzo (Vivace), la cui suggestiva sonorità trae origine dalla scelta di collocare la melodia in un registro tenorile, sovrastata da rapidi arpeggi dal carattere spiccatamente violinistico. La figurazione del tema riemerge nel canone accordale del quarto studio (Allegro marcato), che si collega direttamente con il successivo (Scherzando). Il sesto studio (Agitato) è un brano fortemente virtuosistico da suonarsi con grande bravura; lo slancio prosegue poi nel settimo (Allegro molto). Di carattere più serio e grave è invece l’ottavo (Sempre marcatissimo); i veloci accordi staccati caratterizzano poi il nono studio (Presto possibile), il cui dinamismo prosegue nel decimo (Allegro con energia). L’undicesimo (Andante espressivo) costituisce l’apice lirico del ciclo: la melodia del tema è da suonarsi con espressione sostenuta dal rapido mormorio in pianissimo della mano sinistra. Il dodicesimo studio (Finale. Allegro brillante) è infine un rondò-sonata basato su un motivo tratto da un melodramma di Heinrich Marschner, “Der Templar und die Jüdin” (1829); si tratta della romanza “Du stolzes England, freue dich” (Rallegrati, fiera Inghilterra), che rappresenta qui un omaggio al dedicatario dell’opera, il giovane compositore e pianista inglese William Sterndale Bennett, che Schumann ammirava e di cui aveva recensito positivamente alcune composizioni.

Prima di Fryderyk Chopin la ballata era una composizione - che si trattasse di Lied o di sezioni di un’opera lirica - che prevedeva sempre almeno una voce. Il pianista e compositore polacco fu dunque il primo a trasformarla in un genere puramente strumentale, conservandone però l’impianto metrico ternario, con la fluidità del 6/8 o del 6/4 ed il contrasto fra due principali idee tematiche. La ballata op. 52 è l’ultima delle ballate chopiniane e rispetta in pieno tali caratteristiche, pur aprendosi a un tono visionario già indice della maturità del compositore.

Dopo aver tenuto la sua prima esecuzione del suo Concerto per pianoforte a Odessa, Aleksandr Skrjabin, accompagnato dalla moglie, andò a Parigi, dove iniziò a lavorare ad una nuova sonata per pianoforte, la terza. Si dice che Skrjabin abbia definito il lavoro finito “gotico”, poiché evocava l'impressione di un castello in rovina. Alcuni anni dopo, tuttavia, pensò ad una musica “a programma” diversa dall'idea iniziale. Decise per le una sorta di titolo “Stati dell'anima”. Drammatico: l'anima, libera e selvaggia, gettata nel mulinello della sofferenza e della lotta. Allegretto: una tregua apparente e illusoria dove, stanca della sofferenza, l'anima vuole dimenticare, cantare e prosperare, nonostante tutto. Ma il ritmo leggero, le armonie fragranti sono solo una copertura attraverso la quale brilla l'anima irrequieta e languida. Andante: un mare di sentimenti, teneri e dolorosi, amore, dolore, vaghi desideri, pensieri inspiegabili, illusioni di un sogno delicato. Presto con fuoco: dalla profondità dell'essere si alza la voce temibile dell'uomo creativo la cui canzone vittoriosa risuona trionfante. Ma troppo debole ancora per raggiungere l'apice, si tuffa, temporaneamente sconfitto, nell'abisso del non essere.

 

Teodora Kapinkovska

Macedone, ha iniziato lo studio del pianoforte all'età di nove anni e ha terminato gli studi con il Diploma, conseguito presso il Liceo Musicale Statale di Bitola studiando con Margarita Tatarcevska. Nel 2015 ha terminato gli studi del Corso Preaccademico presso il Conservatorio "G. Tartini" di Trieste, sotto la guida di Teresa Trevisan con la quale attualmente frequenta il terzo anno di Triennio Superiore. Nell’anno Accademico, 2018/2019, ha regolarmente frequentato il Lightcourse tenuto da Benedetto Lupo, presso l'Accademia di Pinerolo.

Si è esibita in numerosi recital pianistici nel suo Paese, in Italia e Slovenia. Ha ottenuto significativi risultati in importanti Concorsi nazionali ed internazionali e numerosi Primi Premi Speciali, tra cui: Concorso internazionale “Interfest” e Premio “F. Trevisan” (Bitola, Macedonia 2010 e 2012), “Concorso pianistico nazionale” (Skopje, Macedonia 2010 e 2013), Concorso internazionale “Ars Nova” 2013 (Trieste, Italia), Concerto competitivo “Con affetto e rispetto per Chopin” (Skopje, Macedonia 2010), Concorso internazionale per giovani pianisti (Vranje, Serbia 2012), Concorso internazionale "G. Pecar" 2013 (Gorizia, Italia), Concorso internazionale per giovani musicisti "A. Salieri" 2017 (Legnago, Italia).

Ha vinto numerosi Premi in Concorsi nazionali ed internazionali per argomenti di teoria musicale, come: sette Primi Premi Speciali per solfeggio e primi premi per armonia e forme musicali. Ha partecipato a numerose masterclass con pianisti quali: Benedetto Lupo, Ruben Dalibaltayan, Arbo Valdma, Djordje, Milojkovic, Teresa Trevisan, Oleg Marshev, Borislava Taneva, Ida Gamulin, Alexander Gadjiev, Madalena Soveral, Athina Fytika, Zuzana Niederhofer.