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28 ottobre 2012 10:15


pentaGramma: "Libri parlanti. Vito Levi e la biblioteca del Conservatorio Tartini"

I tratti peculiari della biblioteca per molti anni diretta dal musicologo Vito Levi nel decennale della scomparsa, a cura di Paolo Da Col con la partecipazione del pianista Elia Macrì e del soprano Karina Oganjan
Giovedì 8 novembre 2012 - ore 18.30
Sala "Victor de Sabata" del Ridotto del Teatro Giuseppe Verdi
Ingresso libero

«La biblioteca non è una somma di libri, è un organismo vivente con una vita autonoma». Sono parole di Umberto Eco, e nel caso della Biblioteca del Conservatorio Tartini di Trieste sembrano potersi ‘visualizzare’: sia attraverso la consultazione degli acquisti operati a più riprese e dei lasciti di importanti protagonisti della vita musicale triestina tra Otto e Novecento, sia perché la Biblioteca custodisce l’impronta inconfondibile del musicologo Vito Levi, che a lungo e con pregnante incisività l’ha diretta e formata.

Libri parlanti. Vito Levi e la Biblioteca” è il titolo del quarto appuntamento, in programma mercoledì 24 ottobre alle 18.30 nella Sala Ridotto Victor De Sabata del Teatro Verdi di Trieste (ingresso libero), di pentaGramma, il ciclo di incontri “tra musica e parole” promosso dal Tartini con il Teatro Verdi. Giovedì 8 novembre, alle 18.30 nella Sala Ridotto Victor De Sabata, si svolgerà l’incontro a cura di Paolo Da Col, con la partecipazione del pianista Elia Macrì e del soprano Karina Oganjan. Un appuntamento ideato proprio per approfondire i tratti peculiari e ‘parlanti’ della biblioteca del Conservatorio di Trieste, la cui nascita risale al 1903, anno in cui il Liceo musicale “G. Tartini” iniziò la propria attività. La Biblioteca documenta nelle sue raccolte lo svolgersi dell’attività didattica musicale e la ricca vita artistica del capoluogo giuliano. L’appuntamento è promosso in collaborazione con il Circolo della Cultura e delle Arti.

Vito Levi, di cui ricorre il decennale della scomparsa, unì all’insegnamento della composizione e della Storia della Musica la direzione della biblioteca. Le sue acquisizioni compongono un’ampia e scelta raccolta di testi musicali e musicologici del Novecento, viva espressione di una vasta e aggiornata cultura. La biblioteca conserva inoltre un’ideale galleria di perle bibliografico-musicali dei secoli precedenti, che Levi riunì grazie alla sua natura di raffinato e appassionato bibliofilo. 

Di Vito Levi furono allievi insigni personalità della storia musicale triestina del nostro tempo, come Zafred, Merkù, Cambissa, Toffolo, de Banfield, Radole, Vrabec. «Nell'età matura e oltre, il mio recapito abitudinario diurno divenne la libreria antiquaria aperta da Saba in via San Nicolò – raccontava Vito Levi in un’intervista che bene esprime la sua ‘bibliofilia’ - La raggiungevo col tram, poi quando questo mezzo fu soppresso, con il bus, molto raramente a piedi. In libreria, oltre al piacere di sfogliare i nuovi arrivi, era Saba ad incantarmi. Non certo il suo carattere, quasi impossibile da sopportare, ma il suo fiuto in materia di libri, il suo gusto per l'edizione rara, il tutto unito ad un'onestà commerciale d'altri tempi. Virtù che fece proprie il suo successore, il signor Cerne, topo di biblioteca ed indagatore come pochi». E di sé soggiungeva: «Non si può pretendere da un uomo dell'Ottocento come me di spingersi tanto oltre, in un mondo dove conta l'apparire ed in cui a regnare sovrano sembra sia soltanto il disordine».

Per ulteriori informazioni vedere: pentaGramma autunno 2012