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9 dicembre 2020 20:30


I concerti del Conservatorio

"…col Fagotto in giro per l’Europa…"
Sergio Lazzeri - fagotto, Silvano Zabeo - pianoforte
Musiche di Torriani, Merkù, Bozza, Hindemith, Tansman, Saint-Saëns
Sala Tartini - Mercoledì 9 dicembre 2020, ore 20:30
Ingresso libero. Prenotazione obbligatoria fino a 48 ore prima (email: prenotazioni@conts.it)

PROGRAMMA

Antonio Torriani:
Divertimento su temi della “Lucia di Lammermoor” di Gaetano Donizetti

Pavle Merkù:
Romance

Eugène Bozza:
Récit, Sicilienne et Rondo

Paul Hindemith:
Sonata per fagotto e pianoforte
Leicht bewegt - Langsam - Marsch - Beschluß, pastorale

Alexandre Tansman:
Sonatina per fagotto e pianoforte
Allegro con moto - Aria (largo cantabile) - Scherzo (molto vivace)

Camille Saint-Saëns:
Sonata in sol maggiore per fagotto e pianoforte op. 168
Allegretto moderato - Allegro scherzando - Molto adagio - Allegro moderato

 

NOTE DI SALA

Il viaggio di un duo inusuale, attraverso il tempo, lo spazio e le composizioni di autori poco noti del Continente Europeo. Si parte nell’Italia del 1865, dove Antonio Torriani scrive il Divertimento sui temi della Lucia di Lammermoor. Queste variazioni, pubblicate da Ricordi e dedicate ad Antonio Cantù, fagottista e maestro di Torriani tra il 1842 e il 1850 sono un compendio di alcuni temi tratti dall’opera: dal primo atto Verranno a te sull’aure (Lucia, Edgardo), dal secondo atto Chi mi frena in tal momento? (Quartetto), Il dolce sonno (Lucia). Il fagotto imita il virtuosismo della voce in una forma musicale molto in voga all’epoca, non solo a scopo esecutivo ma anche divulgativo, quella appunto del “divertimento” su famosi temi dell’opera italiana.

Ritroviamo le forme musicali del romanticismo italiano in Romance, scritta da Pavel Merkù nel 1952: il fagotto ricorda ancora il canto cameristico o teatrale.

E l’opera e la danza risuonano anche nel lavoro di Eugène Bozza, che nella Francia del 1936 rielabora queste forme dando vita ad una sorta di piccola suite che inizia con un Recitativo, prosegue con la cantabilità di una Siciliana e chiude con il movimento ballabile di un Rondò.

Siamo nel 1938, alla vigilia della più grande tragedia mondiale, quando Paul Hindemith riprende una forma assolutamente classica, per riempirla di ricordi musicali dal sapore medievale, di danze sbiadite dal tempo e dall’intelletto in un rimando di antiche melodie in realistiche armonie.

Le stesse che evidenziano lo storico legame tra la Polonia di Alexandre Tansman e la terra francese: nella Sonatina del 1952 sono evidenti le influenze della formazione francese dell'autore che, poco più che ventenne e dopo aver vinto tre importanti concorsi di composizione, iniziò a frequentare gli ambienti musicali parigini, dove poté incontrare Ravel, Bartók, Stravinsky e Prokofiev.

Il nostro viaggio termina nel 1921, come il percorso compositivo di Camille Saint-Saëns: con la Sonata, gemella a quelle per oboe e per clarinetto, si congeda in un sogno musicale al di là del suo tempo. Dedicata a Léon Letellier, si rivela un modello di trasparenza, vitalità, leggerezza, costituendo un vero gioiello nella storia di questo strumento, poco celebrato dai compositori. All'Allegretto moderato iniziale, un'aria che invita alla pace e al raccoglimento, si contrappone un Allegro scherzando umoristico che, facendo uso di arpeggi in staccato, accentua il carattere esuberante e un po' buffo dello strumento. Un Adagio, trattato come una grande melodia d'opera, fa ancor più rilucere l'efficace conclusione (Allegro moderato) che, con una strizzatina d'occhio, sembra mettere in scena un festivo sberleffo alle difficoltà della vecchiaia.

 

Sergio Lazzeri

Fagottista e controfagottista, diplomatosi in fagotto con il massimo dei voti nel 1982 presso il Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova, ha iniziato una pluriennale collaborazione con vari gruppi da camera ed orchestre sinfoniche.

Nel 1983 è risultato vincitore del Concorso internazionale Città di Stresa e nello stesso anno ha vinto la Rassegna “C.M. Rietmann” di Genova e l’audizione per l’orchestra del Laboratorio Lirico Sperimentale di Alessandria. Nel 1984 è stato finalista al Festival Internazionale del duo strumentale di Forte dei Marmi e nel 1985 ha vinto, in duo con il pianista Giovanni Maria Lori, il primo premio assoluto nella categoria fiati e pianoforte. Nel 1984 ha vinto il concorso per il posto di fagotto co-solista presso il Teatro del Giglio di Lucca nella cui orchestra ha lavorato fino al 1987.

Nel 1987 ha collaborato con il Teatro La Fenice di Venezia in qualità di controfagottista e nello stesso anno ha partecipato allo Schleswig Holstein Festival sotto la direzione di Sergiu Celibidache (concerti a Parigi, Milano, Amburgo, Berlino, Basilea). Nel 1988 è risultato vincitore in Francia dei concorsi presso l'Orchestre Symphonique d'Europe e l'Orchestre de l'Offrande Musicale. Nel 1989 ha vinto in Spagna i concorsi per primo fagotto e controfagotto presso l'Orquesta Filarmonica de Gran Canaria dove ha lavorato fino al 1992.

Nel 1991 ha vinto il concorso a cattedre per docenti di Conservatorio in Italia. Nel 1992 è risultato vincitore del concorso per primo fagotto presso l'Orchestre National de Lyon (Francia) e nel 1993 ha vinto il concorso per primo fagotto presso la Israel Chamber Orchestra (Israele). Dal 1994 al 2000 è stato primo fagotto della Cyprus State Orchestra (Cipro). Ha collaborato come solista con l'Orchestra del Teatro del Giglio di Lucca, l'Orquesta Filarmonica de Gran Canaria, la Cyprus State Orchestra, la Filarmonia Skopjie, l'Orchestra Sinfonica Siciliana. Collabora regolarmente come controfagottista con l'Orchestra Filarmonica Marchigiana, l'Orchestra “Haydn” di Trento e Bolzano, l'Orchestra Nazionale della RAI di Torino e I Fiati di Parma.

Già docente di fagotto presso il Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone e il Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze insegna attualmente nel Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste.

 

Silvano Zabeo

Ha studiato pianoforte con Marina Pasqualy, composizione con Ugo Amendola, accompagnamento e collaborazione pianistica con Piero Ferraris.

È stato maestro sostituto al Teatro dell’Opera di Montecarlo, maestro collaboratore poi direttore musicale di palcoscenico al Teatro La Fenice di Venezia, responsabile musicale di palcoscenico per FerraraMusica nelle produzioni dirette da Claudio Abbado, responsabile degli studi musicali e coordinatore dei progetti artistici per il “Rossini in Wildbad”-Belcanto Opera Festival (Germania).

Collabora con: Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, Bayerische Staatsoper (Germania), Istanbul University (Turchia), Vero Vision (Croazia),Yokohama Arts Foundation e Lirica Art School - Tokyo (Giappone), Ars Vocalis México (Messico). Per Naxos è stato Music Assistant e Project Coordinator per la prima registrazione integrale del “Guillaume Tell” di Rossini (2015), Assistente Musicale e Maestro al Fortepiano per “Bianca e Falliero” di Rossini (2017), Assistente Musicale e Maestro al Fortepiano per la registrazione di “Tebaldo e Isolina” di Morlacchi, diretto da A. Fogliani (2020) e nel 2018 Assistente Musicale per la prima registrazione mondiale de “Il Vespro Siciliano” di Lindpaintner, diretto da Federico Longo.

Ha tenuto masterclass di Accompagnamento Pianistico e di Prassi Esecutiva del Repertorio Operistico Italiano presso North Texas University (USA), Oulu University of Applied Sciences (Finlandia), Musik Hochschule di Stuttgart (Germania), Zagreb Academy of Music (Croazia), Instanbul University (Turchia), Toho Gakuen School of Music di Tokyo (Giappone), Mersin University (Turchia), Shanghai Opera International Masterclass (Cina), Novi Sad Academy of Arts (Serbia), Musik Hochschule di Hannover (Germania), Ovidio University of Constanta (Romania).

È Docente di Accompagnamento Pianistico presso il Conservatorio “G. Tartini” di Trieste.