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Data

4 dicembre 2012 20:30


i Mercoledì del Conservatorio: “Omaggio a Giulio Viozzi”

“Omaggio a Giulio Viozzi” nel 100° anniversario della nascita
Sinead Nava, violino
Giorgio Selvaggio, viola
Pietro Serafin, violoncello
Patrizia Tirindelli, pianoforte
mercoledì 5 dicembre, Aula Magna del Conservatorio, ore 20.30
Ingresso libero su prenotazione tel. 040 6724911

Mercoledì 5 dicembre alle 20.30 nell’Aula Magna del Tartini, si completa l’omaggio avviato per il centenario della nascita del compositore triestino Giulio Viozzi: il Quartetto Sinead Nava violino, Giorgio Selvaggio viola, Pietro Serafin violoncello, Patrizia Tirindelli pianoforte, si esibirà infatti con un repertorio ampliato rispetto al primo assaggio musicale offerto in chiusura del ciclo di incontri pentaGramma, nella Sala Ridotto del Teatro Verdi. Il pubblico dei “Mercoledì” potrà ascoltare diverse partiture composte da Viozzi: in particolare, la Terza sonata per violino e pianoforte (1959), il Trio per violino, violoncello e pianoforte (1956), la Sonata per viola e pianoforte (1966) e il “Rondò al Sangiovese”.

Sinead Nava,Giorgio Selvaggio, Pietro Serafin e Patrizia Tirindelli, tutti docenti del Conservatorio Tartini, già attivi in altre formazioni cameristiche, si presentano ora insieme, accomunati dal desiderio di far conoscere in particolare la letteratura del ‘900.

Giulio Viozzi (Trieste 1912 - Verona 1984) figlio del commerciante Antonio Weutz e di Erminia Degiampietro, venne al mondo nel popolare rione di San Giacomo. Fu avviato al pianoforte dalla madre stessa. Fattosi ragazzino frequentò il ginnasio-liceo “Petrarca”, studiando contemporaneamente pianoforte e composizione sotto la guida di Antonio Illersberg. Giulio fu il suo allievo prediletto, anche perché si prestava ad aiutarlo, sedendo al pianoforte, in molti dei concerti corali che Illersberg teneva negli anni Trenta. Si diplomò in pianoforte nel 1931, perfezionandosi poi con Angelo Kessissoglù, pianista allievo di Busoni a Berlino, concertista ed insegnante di gran valore. Al diploma in composizione arrivò dopo il servizio militare, appena nel 1937, forse perché nel frattempo s’era dedicato al concertismo pianistico, riuscendo vincitore a Roma della Rassegna nazionale giovani concertisti. Ottenne l’incarico di armonia complementare presso il Liceo musicale “Tartini”. Ma per breve: dal 1940 al 1943 fu richiamato alle armi. Dopo il 1943, non avendo aderito alla Repubblica di Salò, fu incarcerato dai tedeschi e poi liberato per l’interessamento di Giuseppe Antonicelli, sovrintendente del Teatro “Verdi”, che lo richiese per utilizzarlo nell’attività teatrale.

Riprendeva pure l’insegnamento al Liceo musicale, con l’incarico di storia della musica e delle esercitazioni corali. Nel 1945-46 ritornò all’armonia complementare e nel 1956 gli fu assegnata la cattedra di composizione, che occupò sino al pensionamento nel 1976. Viozzi fu autore fecondo: accanto ai due fi loni della musica sinfonica ed operistica, e alla produzione di musiche corali, per organo, per chitarra, ricordiamo in questa sede le sue musiche da camera, il cui numero è incredibilmente ampio e va dalle pagine per solo pianoforte, a quelle per pianoforte e strumento solista (violino, viola, cello, contrabbasso, fagotto, corno, ecc.). Nutrito il numero dei trii in varie combinazioni e quartetti e quintetti, senza dimenticare i Dodici duetti per due violini (1984), dedicati alla scuola di Renato Zanettovich. A decine si contano poi le liriche per voce e pianoforte.

Si spense la sera del 29 novembre 1984, suscitando vasto rimpianto. Vito Levi disse: «Giulio Viozzi è una forza motrice della vita musicale triestina. Titolare di composizione al conservatorio, direttore della sezione musicale del Circolo di cultura, critico ufficiale della nostra stazione Rai, collaboratore di riviste, conferenziere, tutto gli riesce appuntino, tra la stesura di una composizione e l’altra». [tratto da: G. Radole, Ricerche sulla vita musicale a Trieste (1750 - 1950), Trieste, Ed. Italo Svevo, 1988]