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Data

17 marzo 2010 17:00


Il cervello bionico

Conversazioni e musica sul futuro del cervello elettronico

Interventi:
prof. Vincent Torre (SISSA)
Cosa si puà fare, interfacciando neuroni e transistor?
prof. Giuseppe O. Longo (teorico della informazione)
Prove di umanità futura
prof. Gilberto Pizzolato (BRAIN)
Quando la terapia è elettrica: la stimolazione cerebrale profonda

Interventi musicali a cura della Scuola di Musica e Nuove Tecnologie del Conservatorio Tartini di Trieste.

Ore 17.00 - Sala Tartini
Ingresso libero

 
La "Settimana del Cervello" è una ricorrenza annuale dedicata a sollecitare la pubblica consapevolezza nei confronti della ricerca sul cervello. Ideata dalla Dana Alliance for Brain Initiatives e coordinata dalla International Brain Research Organization, la settimana del cervello è il frutto di un enorme coordinamento internazionale.
Ogni marzo, centinaia di manifestazioni in tutto il mondo portano i risultati più interessanti della ricerca scientifica a conoscenza del pubblico. Finora, la campagna della Settimana del Cervello ha messo insieme più di 1.870 organizzazioni, associazioni di malati, agenzie governative, gruppi di servizio e organizzazioni professionali in 62 Nazioni, tutti impegnati nel comunicare i progressi della ricerca sul cervello.

 

A Trieste è promossa dal Centro interdipartimentale BRAIN dell'Università di Trieste, con la collaborazione di eccellenti centri di ricerca, di divulgazione e spettacolo, fra i quali il Conservatorio di Musica Giuseppe Tartini, e con il sostegno di prestigione istituzioni pubbliche e private.

 

Sala Tartini, ore 17.00 - Ingresso libero
Programma

Interventi:

prof. Vincent Torre (SISSA)
Cosa si puà fare, interfacciando neuroni e transistor?

prof. Giuseppe O. Longo (teorico della informazione)
Prove di umanità futura

prof. Gilberto Pizzolato (BRAIN)
Quando la terapia è elettrica: la stimolazione cerebrale profonda

Interventi musicali a cura della Scuola di Musica e Nuove Tecnologie del Conservatorio Tartini di Trieste.
Seguirà un rinfresco, prima del successivo evento musicale nell'ambito dei Mercoledì del Conservatorio.
 

Nell’ospitare una giornata di studi, il Conservatorio propone alcuni interventi musicali curati dai docenti Nicola Buso, Paolo Pachini, Pietro Polotti della Scuola di Musica e Nuove Tecnologie:
gli interventi saranno centrati sul rapporto uomo/macchina, traendo ispirazione dalla figura e dall’opera pionieristica di Alvin Lucier,
in particolare verranno proposti due allestimenti di un’opera di Lucier, che indaga il rapporto tra soggetto e ambiente, nella mediazione di un apparato tecnologico.

Alvin Lucier ideò “I am sitting in a room” nel 1965. Si tratta di un lavoro in cui un performer in un primo momento recita un testo e lo registra, in un secondo momento diffonde la registrazione nella sala e la registra: la voce registrata in origine si carica così delle risonanze e del colore proprio dell’acustica della sala in cui viene riprodotta. In un terzo momento il performer diffonde la registrazione della registrazione, che verrà a sua volta registrata e successivamente ancora diffusa in sala; il tutto accompagnato da un testo recitato che descrive le operazioni svolte dal performer: «I am sitting in a room different from the one you are in now. I am recording the sound of my speaking voice and I am going to play it back into the room again and again until the resonant frequencies of the room reinforce themselves so that any semblance of my speech, with perhaps the exception of rhythm, is destroyed. What you will hear, then, are the natural resonant frequencies of the room articulated by speech. I regard this activity not so much as a demonstration of a physical fact, but more as a way to s-s-smooth out any irregularities my speech might have».

Si costruisce in tal modo un sistema con retroazione, in cui l’output rientra nell’input, anche a livello semantico; passo dopo passo emergerà in modo sempre più evidente l’impronta sonora dell’ambiente in cui si svolge la performance: l’interazione uomo-macchina-ambiente converge nella costruzione di un’esperienza musicale che valorizza le risonanze di un’acustica naturale in funzione della morfologia del linguaggio.

Nell’allestimento proposto in questa occasione, al performer si sostituisce la voce stessa di Alvin Lucier, riprodotta da una registrazione in vinile, con le caratteristiche specifiche sia della voce dell’autore sia del supporto in cui essa è memorizzata. La memorizzazione analogica, inoltre, verrà uilizzata in un ambiente di riproduzione e registrazione digitale, stratificando ulteriormente la stratificazione degli ambienti d’ascolto che caratterizza l’opera, attraverso la ri-mediazione del documento originale, riposizionato dalla memorizzazione nel dominio continuo (analogico) del vinile alla memorizzazione nel dominio discreto del mezzo digitale. La memoria d’ascolto dell’ambiente dialoga con gli ambienti della memoria tecnologica.

 

Programma completo della Settimana del Cervello 15 > 21 marzo 2010