"Apollon Socragète", Satie/Stravinskij - h. 19.30 Chiesa S. Francesco - Cividale d. Friuli
Mittelfest 2022
Evento di cooperazione culturale Italia - Serbia, tra il Conservatorio Tartini di Trieste, l’Accademia di Musica di Novi Sad (Serbia) e il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia ai sensi della legge 212/2012
Programma
Erik Satie (1866 – 1925)
- Socrate
Drame Symphonique per orchestra e quattro voci femminili
Alina Arakelova - Socrate
Dragana Paunović - Phèdre
Elif Canbazoglu - Alcibiade
Kamilla Karginova - Phédon
Igor Stravinskij (1882 – 1971)
- Apollon Musagète per orchestra d'archi
Direttore: Mattia Veggo
Violini primi
Snežana Ačimović
Ludovico Furlani (Venezia)
Uendi Reka
Tijana Drinić
Marija Janković (Novi Sad)
Anna Biasutti Savytska
Milica Orlić
Daniel Longo
Violini secondi
Mina Opsenica
Aurora Ferro (Venezia)
Norbert Kurunci
Rocco Ascone
Federico Secchi (Venezia)
Fabio Pez (Venezia)
Florjan Suppani
Neda Stojkanović
Viole
Vanja Radlovački
Nataša Đorđević (Novi Sad)
Milena Pektović
Marina Vranjes
Danijel Trajković
Aleksandra Mirnić
Violoncelli
Enrico Zambon (Venezia)
Kezia Andrejcsik
Estella Candito-Miliopoulou (Venezia)
Iryna Bobyreva
Alberto Ruzzier
Contrabbassi
Luigi Cimarosti
Ljubiša Popović (Novi Sad)
Flauto
Anastasija Kostić
Oboe
Damir Softić (Novi Sad)
Corno Inglese
Marija Popović (Novi Sad)
Clarinetto
Alberto Forti
Fagotto
Lorenzo Loberto
Corno
Doris Račić (Novi Sad)
Tromba
Boško Bismiljak (Novi Sad)
Percussioni
Aleksandar Lazić (Novi Sad )
Arpa
Myriam Genito
Apollon Socragète nasce dalla volontà di proporre, nello stesso concerto, il Socrate di Satie e l’Apollon Musagète di Stravinskij, negli anni in cui a Parigi, tra il secondo e il terzo decennio del novecento, attorno ai temi dell’antichità greca classica e rimandi mitologici connessi al neoclassicismo, maturarono varie e singolari esperienze artistiche, che produssero numerosi e stimolanti frutti nella contemporanea produzione musicale. Lo stesso Satie, in una lettera a un amico, riferendosi alla genesi del Socrate, scrive: «sto componendo qualcosa di bianco e puro, come l’antichità». La realizzazione del progetto è a cura della classe di Direzione d’Orchestra del Conservatorio G. Tartini di Trieste del M° Marco Angius.
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