Confluenze di Nuovi Linguaggi: Cantiere d’orchestre
Orchestra laboratorio 4.0 - Orchestra acusmatica 1.0
Trieste - Sala Tartini
23 novembre 2016 - ore 19.00
Ingresso libero previa prenotazione (tel. 040 6724911)
In "Cantiere d’orchestre" del 23 novembre, il linguaggio del jazz e quello della musica elettroacustica si confrontano in una successione che vuole destare suggestioni e ascolti reciproci.
P r o g r a m m a
MYOSOTIS Franco D’Andrea (1976) – arr. Efrem Scacco
SENZA TUONI Samuel Montalto (2016) – composizione elettoacustica
KATHELIN GRAY Ornette Coleman - Pat Metheny (1976) – arr. Robert Mikuljan
LIVE II Giacomo Zingirian (2016) – composizione elettoacustica
BLACK BOTTOM STOMP Jelly Roll Morton (1926) – arr. Mosé Andrich
PRAYER TO DAWN Giacomo Zingirian (2016) – composizione elettoacustica
KEEP YOUR HEART RIGHT Roswell Rudd (1966) – arr. Efrem Scacco
Orchestra Laboratorio 4.0
Robert Mikuljan, tromba
Giorgio Giacobbi, sax tenore
Efrem Scacco, chitarra elettrica
Bruno Muzzin, chitarra elettrica
Piero Iuretig, chitarra elettrica
Mosè Andrich, pianoforte
Simone Lanzi, contrabbasso
Camilla Collet, batteria
Questo ensemble viene formato da Giovanni Maier, docente di Musica d’Insieme Jazz del Conservatorio “G. Tartini”, per approfondire le modalità di composizione, arrangiamento ed esecuzione all’interno di un gruppo di medio organico, nel quale non sono presenti delle sezioni orchestrali di strumenti omogenei come nelle Big Band (nelle quali è necessario talvolta rinunciare ad un po’ delle proprie peculiarità espressive per raggiungere una certa omogeneità di suono), ma dove invece ogni musicista deve contribuire con la propria personalità alla creazione del suono collettivo del gruppo.
Il progetto di quest’anno riguarda alcuni anniversari relativi alla pubblicazione di album importanti: 90 anni dopo le registrazioni di Louis Armstrong con gli Hot Five e di Jelly Roll Morton con i Red Hot Peppers, 60 anni dopo “Blue Haze” di Miles Davis, 50 anni dopo “Live in San Francisco” di Archie Shepp, 50 anni dopo “Revolver” dei Beatles, 40 anni dopo “Bright Size Life” di Pat Metheny e “Non è poi così lontano” del Perigeo, 30 anni dopo “Song X” di Ornette Coleman e Pat Metheny….. Da ognuno di questi album è stato scelto un brano che è stato poi rearrangiato dagli studenti. Si è cercato così di rendere attuali queste perle del passato contaminandole con altri linguaggi musicali (il pop, il rock, la musica etnica, la musica contemporanea ecc.) mantenendo però inalterato l’atteggiamento creativo ed informale che sta alla base della tradizione afro-americana.
Orchestra Acustmatica 1.0
La Scuola di Musica e Nuove Tecnologie fornisce ai suoi studenti un ampio spettro formativo sia teorico che pratico nei diversi campi di studio coinvolti nell’impiego delle nuove tecnologie in ambito musicale. I corsi spaziano dall’ambito storico ed estetico della musica elettroacustica, a quelli della psicologia della percezione uditiva, fino agli aspetti più propriamente tecnologici. Il fine ultimo resta però quello della creazione musicale.
In questo concerto vengono presentate tre composizioni elettroacustiche degli studenti. Si tratta di opere musicali fissate una volta per tutte in formato digitale e costituite da suoni non necessariamente appartenenti a strumenti musicali e nemmeno al mondo fisico in genere. Il “materiale” sonoro, come dicono i musicisti elettronici, è piuttosto costituito da suoni generati o trasformati tramite il computer, che possono essere riprodotti solamente mediante degli altoparlanti.
NOTE DEGLI AUTORI
Giacomo Zingirian
LIVE II
Studio su sintesi granulare, sintesi sottrattiva e sintesi per modulazione di frequenza. A ciascuno dei modelli elencati corrisponde una delle tre voci (synth) protagoniste della composizione, la cui interazione è volta alla creazione di un ambiente sonoro organico.
PRAYER TO DAWN
Dipinto sonoro che vuole celebrare la bellezza dell'alba: le prime luci del mattino vengono trasfigurate dal mondo ottico a quello uditivo e il loro canto culmina nel levarsi del sole, che tutto permea di sé.
Samuel Montalto
SENZA TUONI
La composizione è di tipo descrittivo e vuole simboleggiare l’imminente avvicinarsi di una tempesta. Gli elementi acustici sono stati registrati e successivamente elaborati applicando su di essi vari effetti. Durante tutto il brano sono presenti diverse variazioni dinamiche che simboleggiano l’irregolarità della pioggia.
A cura di Nicola Buso, Giovanni Maier e Pietro Polotti