I concerti del Conservatorio
Mario Perestegi – organo
Musiche di Bach, Franck, Dugan, Debussy, Alain
Sala Tartini - 15 maggio 2019 ore 20.30
Ingresso libero su prenotazione (tel 040 6724911)
in collaborazione con Akademija za glasbo Univerze Ljubljana
Johann Sebastian Bach:
Fantasia super: "Komm’, Heiliger Geist, Herre Gott" BWV 651
Concerto in sol maggiore BWV 592 (Allegro – Grave – Presto)
Fantasia e fuga in sol minore BWV 542
César Franck:
Prélude, Fugue et Variation op. 18
Franjo Dugan:
Toccata in sol minore
Fuga (Cromatica) in do minore
Claude Debussy: da Preludi, Libro I:
La Cathédrale engloutie (trascrizione)
Jean Alain:
Litanies JA 119
«Das ist kein Bach, das ist ein Meer!». Con questo curioso Witz verbale, il grande Beethoven esprimeva nella maniera più sincera l’entusiasmo per la creatività bachiana. Vero e proprio Alpha et Omega della storia della musica, Johann Sebastian Bach ha legato il meglio della propria produzione al “Re degli strumenti”. E da allora, è prassi consolidata per ogni organista “santificare” il proprio concerto con un gesto di riverenza al Grande di Eisenach. Questa sera ben tre saranno i brani che renderanno ragione del suo genio: la Fantasia sul Corale Komm’ Heiliger Geist – parafrasi luterana della Sequenza Veni Sancte Spiritus – con la sua polifonia «giosamente disordinata » (M. Radulescu), ci introdurrà al fragoroso mistero del giorno di Pentecoste, mentre il Concerto in sol maggiore e la fuga in sol minore parleranno i profani accenti delle corti di Weimar e Cöthen, un omaggio alla tradizione tutta italiana del Conserto. Trattazione a parte merita la titanica Fantasia in sol minore, in cui elementi dello Stylus Phantasticus nordico e consonanze stravaganti di derivazione italica si fondono in un monumentale tombeau, che la musicologia moderna ha ipotizzato essere stato ispirato a Bach dalla morte della sua prima moglie, Maria Barbara. Il Meer bachiano inonda e impregna di sé tutta la stagione romantica. Il sognante Prelude, Fugue et Variation di César Franck, se da una parte esprime già un lessico tipicamente ottocentesco, dall’altra, nelle forme, nella severa e essenziale conduzione delle parti, si configura come una creazione ove la lezione dei secoli precedenti continua a vivere. Questo si può dire a maggior ragione per Franjo Dugan. Il cosiddetto “Reger croato” ha preservato in pieno XIX secolo la cultura della scrittura in polifonia, rivissuta questa volta con élan brahmsiano. Il concerto evapora infine nella mistica impressionista ed espressionista. Ad una curiosa versione organistica della Cathédrale engloutie, preludio concepito originariamente per pianoforte da Claude Debussy, succederà il brano per organo forse più grandiosamente tragico e presagioso del repertorio moderno: le Litanies (1937) del compositore e organista francese Jehan Alain, prematuramente abbattuto dalle armi naziste nel 1940. Il brano è percorso da cima a fondo da un breve motivo ripetuto fino all’ossessione, per culminare in un cluster che sembra volere raccogliere e lanciare al cielo le urla atterrite dell’umanità, ostaggio di una guerra che si preannunciava terribile. In molti hanno ravvisato in questo brano il parallelo musicale del celebre Urlo di Munch.
Wladimir Matesic
Mario Perestegi
Nato a Zagabria nel 1971, Mario Perestegi ha iniziato la sua carriera concertistica in giovane età, già prima del compimento degli studi musicali di base a Zagabria, sotto la guida di Anđelko Klobučar. Laureatosi in Organo e Musica Sacra, ha proseguito i suoi studi conseguendo un dottorato sotto la guida di Hubert Bergasnt presso l’Accademia di Musica di Lubiana. Il suo interesse per la musica francese lo ha portato a Parigi, per lavorare all’approfondimento di tale repertorio con la leggendaria organista Marie – Claire Alain. Tra il 2002 e il 2003, ha inoltre seguito un corso di interpretazione sui Corali dell’autografo di Lipsia di J. S. Bach, tenuto dal prof. Mario Penzar, presso l’Accademia di musica di Zagabria. A oggi, Mario Perestegi ha tenuto oltre 450 concerti in 4 continenti. Tra le sedi più prestigiose che lo hanno ospitato, si citano la Sala da Concerto Vatroslaw Lisinski di Zagabria e la Janáček Hall di Brno, così come le cattedrali di Parigi Notre – Dame), Salisburgo, Berlino, Zagabria, Bruxelles, Riga, Liublijana, Maribor, Olomuc, Helsinki, Trieste, Frombork, Melbourne, Sidney, Washington, Boston, New York e Praga. Mario Perestegi è oggi Professore di Organo presso l’Accademia di Musica di Lubiana, dove, attraverso le sue lezioni, cerca di trasmettere le sue conoscenze e il suo entusiasmo per la musica alle future generazioni.