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11 dicembre 2019 20:30


I concerti del Conservatorio

Adelajd Zhuri – pianoforte
Musiche di Clementi, Liszt, Chopin, Debussy, Glinka
Sala Tartini - Mercoledì 11 dicembre 2019, ore 20.30
Ingresso libero su prenotazione (tel 040 6724911)

PROGRAMMA

Muzio Clementi:
Sonata op. 40 n. 2 in si minore
Molto adagio e sostenuto - Allegro con fuoco e con espressione - Largo (mesto e patetico) - Presto

Franz Liszt:
Années de pèlerinage vol. II, S 162 n. 3: Tarantella

* * * * *

Frydéryk Chopin:
Ballata n. 1 op. 23 in sol minore

Claude Debussy:
L’isle joyeuse

Michail Glinka:
Valse-Fantasie (arr. Vyacheslav Gryaznov, 1982)

 

NOTE DI SALA

Il programma del concerto disegna itinerari nel tempo e nello spazio, attraverso diversi paesi europei: un autentico pèlerinage che inizia da una Sonata di ampie dimensioni di Muzio Clementi, autore noto più per la sua opera didattica che per il suo ricco catalogo. Editore, imprenditore, raccoglitore, virtuoso del pianoforte, formatosi a Roma e attivo sin da giovanissimo in Inghilterra, Clementi esplora con l’opera 40 le risorse dinamiche, timbriche ed espressive del pianoforte utilizzando procedimenti formali che sono stati accostati a quelli delle Sonate di Beethoven, ed in particolare a quelli della celebre Sonata Patetica (n. 8 op. 13).

Il grand tour compiuto in Italia da Franz Liszt alla ricerca di nuovi spunti creativi lo conduce ad omaggiare il bel paese con brani che elaborano melodie e ritmi veneziani e napoletani, come la presente Tarantella. Essa alterna virtuosismo e accenni di danza delle sezioni d’esordio e finale al cantabile della parte centrale.

Benché le Ballate di Frydéryk Chopin non consistano in musica legata a un programma, la loro ispirazione è stata riferita alle Ballate lituane del poeta polacco Adam Mickiewicz. E in esse riecheggia certamente, nella lontana Parigi, la nostalgia della patria, riversata come un fiume espressivo in una scrittura che elabora con liberi slanci melodici e virtuosistici i suoi due temi portanti.

Suggestioni pittoriche e naturali rappresentano forse il primo impulso alla creazione delle pagine sognanti e ricche di immagini sonore de L’isle joyeuse di Claude Debussy, brano che in realtà ricorre a precisi elementi strutturali quali l’esposizione, l’elaborazione e la ripresa di due temi con coda. La scrittura è virtuosistica e la gamma dinamica e ritmica assi ampia, in un contesto armonico di grande densità.

Il russo Michail Glinka riprende con una personale chiave di lettura la tradizione francese della Valse, con una Valse-Fantaisie che nella trascrizione pianistica perde parte della variegata qualità timbrica dell’orchestrazione, ma conserva la ricchezza e la varietà di melodie e ritmi.


Nato nel 1998 a Skrapar in Albania, Adelajd Zhuri ha intrapreso lo studio del pianoforte all’età di sei anni con la celebre didatta albanese Valbona Kasaj. Vincitore dei concorsi internazionali “Diapason D’Oro” (2019), “ValTidone” (2019), “Città di Villafranca”, “Epta Albania”, si è esibito sia in qualità di solista, sia con diverse formazioni cameristiche. Nel 2017, in seguito all’audizione indetta dall’Accademia delle Arti di Tirana, ha ottenuto un concerto solistico nella prestigiosa rassegna musicale “Nei Suoni dei Luoghi” di Enrico Bronzi, suonando a Palazzo Locatelli a Cormòns. Dopo aver frequentato corsi di perfezionamento e masterclass con docenti di fama internazionale, dal 2017 è iscritto nella classe di pianoforte di Teresa Trevisan al Conservatorio di Trieste. Nel 2019 si è esibito in concerto in Italia e Slovenia e Italia come solista e in duo pianoforte-violino.