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Quando

18 novembre 2020 20:30


I concerti del Conservatorio

Paola Possamai - pianoforte
Musiche di Haydn, Liszt, Chopin, Granados
Sala Tartini - Mercoledì 18 novembre 2020, ore 20:30
Ingresso libero. Prenotazione obbligatoria fino a 48 ore prima (email: prenotazioni@conts.it)

PROGRAMMA

Franz Joseph Haydn:
Sonata in si minore Hob. XVI: 32
Allegro moderato - Tempo di minuetto - Presto

Fryderyk Chopin:
Notturno in si maggiore op. 32 n. 1
Fantasia in fa minore op. 49
Studio in mi minore op. 25 n. 5

Franz Liszt:
Étude d'exécution transcendante n. 10

Enrique Granados:
Allegro de concierto op. 46

 

NOTE DI SALA

La Sonata in si minore di Haydn composta tra il 1774 e il 1776 è un'opera che basterebbe da sola a illustrare la produzione matura del compositore. Non resta più nulla, in essa, delle componenti retrospettive della Sonata precedente. Impulsi tematici elementari vi promuovono continue reazioni a catena, che sollecitano quindi un'intima reciprocità fra micro e macrostruttura. Si realizza qui, in altri termini, quella capacità di derivare l'intero decorso formale di una composizione dalle premesse implicite nelle sue prime misure, in cui gli studi più recenti ravvisano il maggior merito storico di Haydn: qualcosa, come è stato scritto, che ha mutato tutta la musica a venire.

Il Notturno in si maggiore op. 32 n. 1 di Chopin è aperto da un tema meditativo concluso da una figurazione cadenzale; dopo che una frase di collegamento ha condotto a una ripresa tematica, subentra una seconda idea che rappresenta una sorta di sviluppo dal respiro un poco più mosso. La frase di collegamento è poi ripresa, ma variata e trasposta tonalmente, mentre una breve figurazione del primo tema introduce l'epilogo. Quest'ultimo schema è poi integralmente ripetuto, ma dietro l'angolo ecco la sorpresa: un accordo imprevisto spezza quel senso di illusione e un corrusco recitativo rappresenta il brusco risveglio dal precedente sogno.

La Fantasia in fa minore op. 49, scritta nella piena maturità artistica di Chopin, è annoverata tra i più alti capolavori della letteratura pianistica, soprattutto per l’intima omogeneità formale e spirituale che conserva, pur attraverso gli episodi di diverso carattere in cui si articola . Essa racchiude un’estrema varietà di atteggiamenti e di trasformazioni. Il timbro, che in alcuni momenti si allarga a una dimensione sinfonica, sembra in altri evaporare in una nuvola di suono, perdersi in lontananze fantastiche, toccando gamme vastissime di espressione, dal canto di dolore al fiero accento patetico, dal ripiegamento lirico alla perorazione declamatoria.

Lo Studio n. 5 op. 25 in mi minore ha la forma di lied ossia, nel caso presente, di due riprese in tono minore, che inquadrano un maggiore centrale, avente nuovo materiale tematico e un cambiamento di tempo. La particolare caratteristica è l'abbondare nel tema principale di intervalli minori di seconda, che portano l'ascoltatore alla sensazione che le note siano sbagliate.

La versione definitiva degli “Études d'exécution transcendante” di Liszt, dedicata al non dimenticato maestro viennese Carl Czerny e stampata a Lipsia da Breitkopf nel 1852, è il frutto di un lungo lavoro nato almeno venticinque anni prima e concretatosi in due precedenti versioni pubblicate rispettivamente nel 1827 e nel 1837. Lo Studio Trascendentale n. 10, spesso indicato come “Appassionata”, in tempo Allegro agitato molto, è pervaso da un fervore febbrile. Sfrutta più piani sonori, valorizzando massa e velocità: con un'ansiosa melodia che faticosamente si fa strada dentro un formidabile reticolo di figurazioni virtuosistiche, secondo il processo paganiniano di evidenziare la frase dentro la più trascendentale complessità tecnica per poi raggiungere una più o meno precisa ragion poetica.

L'Allegro de concierto è un capolavoro di bravura che Granados presentò ad un concorso di composizione del 1903 tenutosi presso il Conservatorio Reale di Madrid al quale partecipò anche un giovane Manuel De Falla. Granados vinse il primo premio mentre a De Falla fu assegnata una menzione d'onore. Il brano combina il virtuosismo lisztiano con un uso sapiente della forma sonata, un raro esempio di questa procedura nell'opera del compositore. In esso non vi è nulla di folcloristico o tipicamente spagnolo, tuttavia, la sua brillantezza tecnica e l'incantevole lirismo, lo rendono uno dei brani di maggiore successo tra le opere per pianoforte di Granados.

Paola Possamai

Inizia lo studio del pianoforte all’età di sei anni presso la Fondazione musicale “Santa Cecilia” di Portogruaro sotto la guida dapprima di Claudia Dazzan e successivamente di Lucrezia De Vecchi concludendo nel 2016 il percorso interno con il massimo dei voti e la lode. Ha partecipato a numerosi concorsi pianistici nazionali ed internazionali riportando lusinghiere affermazioni: Albenga, “Piove di Sacco”, “Thomaz Holmar”, “Riviera della Versilia”, “Musica Insieme” di Musile di Piave. È inoltre destinataria di molte borse di studio offerte dal Rotary Club di Portogruaro.Ha frequentato masterclass tenute dai maestri Giorgio Lovato, Alberto Miodini, Vladimir Andreevich Doulov, Sergio Lamberto, Alberto Martini, Athina Fytika.

Suona in duo con la violinista Giada Visentin.

Attualmente studia presso il Conservatorio “G. Tartini” di Trieste nella classe di Massimo Gon.