I concerti del Conservatorio: "Giovanna D'Arco e l'Albero della Vita"
Claudia Caffagni – Voce, Liuto, Salterio; Paola Erdas – Clavisimbalum, Salterio; Annalisa Metus – Paper engineer; Carlo Villa – Light designer
Musiche di Gilles de Binchois, Guillaume Dufay, Thomas Morton e Anonimi francesi e italiani
Sala Tartini - Mercoledì 21 marzo 2018 – ore 20.30
Ingresso libero su prenotazione (tel. 040 6724911)
In collaborazione con il Festival Wunderkammer Trieste
NOTE DI SALA
Tutto iniziò nel bosco di Domremy, la piccola cittadina in cui nacque Jehanne d’Arc. In questo bosco vi era una fontana e un albero speciale, chiamato Albero di Maggio o Albero della Vita, e da tempi immemorabili le giovani donne del villaggio andavano in questo luogo di pace per chiedere alla Vergine Maria la grazia di essere felici, con un fidanzato o con la venuta di un bambino. Ed è qui, in un luogo di culto, da sempre frequentato per la sua energia benefica, che la giovanissima Jehanne sente le voci che la spingeranno alla folle e incredibile avventura di spiritualità e di guerra per il Delfino di Francia contro gli Inglesi e i Borgognoni.
Ed è intorno a questo albero che lo spettacolo si anima: un albero le cui fronde fanno da schermo per la proiezione di immagini tratte dal film di Carl Theodor Dreyer, illustrando i sentimenti e le pulsioni emotive che animano la prodigiosa pulzella. Al contempo, le musiche, coeve alla vicenda storica, raccontano attraverso i testi cantati, gli stati d’animo di Jehanne, la sua devozione, le sue paure, la sua fede incrollabile, il suo coraggio, in un dialogo costante con le suggestive immagini proposte. Modernità e Musica Antica uniti per dare nuova vita a Jehanne d’Arc.
Paola Erdas
È cembalista dai molteplici interessi e dal repertorio ampio e poco convenzionale. Inizia gli studi con D. Petech e prosegue con K. Gilbert al Mozarteum di Salisburgo. Attiva anche nel campo della ricerca musicologica, pubblica per la Ut Orpheus di Bologna. I suoi sei CD solistici hanno ricevuto ampi consensi dalla critica internazionale e sono stati per la maggior parte registrati su preziosi strumenti storici. Molte le sue collaborazioni, che spaziano tra i vari repertori e generi musicali ed artistici in generale: con il liutista Rolf Lislevand, con il tablista Shyamal Maitra, con il giovanissimo violagambista Andrè Lislevand, ecc...
Con lo spettacolo "Su Cantu in sas Laras" creato da Sergio Ladu ed incentrato sulla musica sarda, si è prodotta anche in veste di attrice ed autrice di testi, oltre che musicista.
Con Claudia Caffagni crea uno spettacolo sulla scrittrice Cristina da Pizzano, e con Daša Grgič il progetto DIH-respiro sulla corporeità della musica e sul respiro della danza. Insieme ad Andrea Lausi è cofondatore del Festival Internazionale di Musica Antica Wunderkammer di Trieste. È docente di Clavicembalo ai Conservatori di Messina e Trieste.
Claudia Caffagni
Ha iniziato lo studio del liuto sotto la guida del padre all’età di tredici anni. Ha successivamente studiato con J. Lindberg, conseguendo il diploma al Royal College of Music di Londra nel 1989, e con H. Smith. Ha studiato canto con Elisabetta Tandura. Nel 1986 è stata fra le fondatrici dell’ensemble di musica medievale laReverdie, con il quale svolge un’intensa attività concertistica e discografica (Arcana), sia in qualità di liutista che di cantante. Nel 1994 ha conseguito "cum laude" la Laurea in Architettura presso lo IUAV di Venezia. È stata artista protagonista della rivista Amadeus nel numero di ottobre 2017. Dal 1998 tiene regolarmente seminari e master classes in Italia e all’estero come specialista del repertorio medioevale. Ha insegnato liuto medievale e Notationskunde presso la Staatliche Hochschule für Musik di Trossingen (2008-2015). Attualmente è coordinatrice dell’Istituto di Musica Antica della Civica Scuola di Musica "C. Abbado" di Milano dove dal 2007 è docente di Musica Medioevale.
Annalisa Metus
Ha studiato architettura (Università di Ferrara) e DAMS (Università di Trieste); è diplomata in Canto e in Musica e Nuove Tecnologie (Conservatorio "G. Tartini" di Trieste). Dal 2016 è curatrice di miniW, sezione per bambini della rassegna internazionale di musica antica Wunderkammer, per la quale progetta e realizza gli impianti scenici e tiene laboratori artistici per bambini.
Svolge attività professionale come paper engineer free lance e da cinque anni focalizza la sua produzione artistica nell'ambito del movable ("libro animato") realizzando allestimenti museali e teatrali, installazioni e libri d'artista, modelli in scala e supporti per la divulgazione scientifica.
Tiene regolarmente laboratori creativi per bambini e ragazzi (Barcolana49, Festival Wunderkammer, Trieste Next, In\visible cities urban festival, Contaminazioni digitali, Trieste Film Festival, 2017), presso scuole e pro bono (Fondazione Luchetta Hrovatin Ota D’Angelo).
Carlo Villa
Cresciuto alla luce dell'esperienza pittorica paterna, muove i primi passi nel mondo dello spettacolo nell'underground milanese della fine degli anni '70 fino ad iniziare la propria attività professionale con l'Ensemble Havadià di Moni Ovadia. In seguito nasce il desiderio di approfondire la conoscenza espressiva della luce in relazione agli eventi spettacolari ed agli spazi che li accolgono; ha inizio così un’intensa serie di collaborazioni con registi, musicisti, coreografi, scenografi e architetti che arricchiscono progressivamente la consapevolezza delle potenzialità dello "strumento luce" quale linguaggio dialogico tra architettura e musica in particolare. Accanto al teatro, si intensificano le collaborazioni musicali: con Wim Mertens (Festival Carte di Atlante), e poi Il Canto delle Pietre, Cantar di Pietre, Gaudete Festival. Il linguaggio espressivo prosegue con l'esperienza "psichedelica" di "Oraritmos" (Quartetto di Percussioni Orizzontali) e col visionario utilizzo del video quale elemento pittorico complementare alla luce in "Vivifice Spiritus Vitae Vis" di G. Morini, e all’approccio più scarno, ma fortemente emotivo, con l'Ensemble laReverdie.