I concerti del Conservatorio: "In memory"
Omaggio a Marco Sofianopulo
con gli allievi del Conservatorio "G. Tartini" di Trieste
Sala Tartini - Mercoledì 25 gennaio 2017- ore 20.30
Ingresso libero su prenotazione (tel. 040 6724911)
PROGRAMMA - MUSICHE DI MARCO SOFIANOPULO (1952-2014)
Convegno (1971)
Andrea Resce – Contrabbasso
Hiromi Arai – Pianoforte
Motetto (1978)
Alberto Potente – Organo
Serenata per flauto, clarinetto e fagotto (1993)
Marco Obersnel – Flauto
Maria Bertòs − Clarinetto
Ridvan Shaqia − Fagotto
Toccata per marimba solo (1995)
Marco Viel − Marimba
Varianti a una danza popolare dell'Epiro (1996)
Snežana Aćimović − Violino
AU (2000)
Giulia Liberalato − Chitarra
Elia Zuberti − Flauto
Musica per ottoni n. 1 (1972)
Denis Daneu - Matteo Novello − Trombe
Gianluca Antonini − Trombone
Tilen Božić − Corno
Marco Sofianopulo
Nato a Trieste, allievo prediletto di Giulio Viozzi, si è diplomato a pieni voti al Conservatorio "G. Tartini" della sua città in Pianoforte, Organo e composizione organistica, Composizione e Strumenti a percussione. Dal 1975, presso lo stesso Istituto ha svolto attività di docente di Lettura della partitura e Composizione vocale e corale. Sono centinaia i concerti da lui tenuti in quasi tutti i Paesi europei quale direttore di coro e d'orchestra.
Compositore dal linguaggio libero, moderatamente cromatico, ha composto opere vocali, corali e strumentali, cameristiche e sinfoniche, musiche per film e teatro (nel 2010, la sua prima opera lirica è stata presentata al Teatro Lirico Nazionale di Atene), che sono state eseguite in Europa ed altri continenti, pubblicate da numerose case editrici, registrate da emittenti radio-televisive, incise su LP e CD e premiate in concorsi. Dopo esserne stato per cinque anni l'organista, dal 1986 ha diretto la Cappella Civica del Comune di Trieste, la più antica istituzione musicale-culturale triestina che, con quasi mezzo millennio di vita, cura il servizio liturgico nella Cattedrale di San Giusto. Sotto la sua guida, la Cappella Civica ha sviluppato anche la sua attività in campo musicologico e di promozione artistica, attraverso la ricerca, lo studio, la pubblicazione, l'esecuzione e l'incisione di un repertorio raro, sia antico che moderno. Si ricordano le iniziative organizzate per i compositori triestini fra il 1750 e il 1959, con la riscoperta dell'Oratorio "Tobias" di L. Farinelli, registrato dalla RAI e, per altri autori in diverse occasioni celebrative: Giuseppe Tartini, Francesco e Gabriele Spongia, Antonio Tarsia, Giulio Viozzi, Carl Ferdinand Lickl, Fondo "A. Gracco" della Biblioteca Civica, ecc... Sono state inoltre organizzate diverse iniziative in accordo con altre istituzioni culturali del Comune di Trieste: "La Musica del neoclassico", "Musica e paesaggio", "Harmonie du soir", "Proposte musicali ricordando la prima Biennale", "Musica dall'Oriente", "Salotto Svevo", "Shalom Trieste"ecc.. Commemorazioni sono state dedicate anche a compositori di musica sacra non strettamente legati alla cultura locale (F. Liszt, C. Gounod, C. Franck, L. Cherubini, ecc.).
Nell'ambito dell'attività della Cappella, ha inoltre organizzato attività formativa rivolta ai giovani musicisti, attraverso corsi, seminari, laboratori, ecc....Dopo un periodo iniziale alla guida di altri complessi, ha maturato un'esperienza trentennale con la Cappella Civica, dirigendola con regolarità settimanale in tutte le liturgie, in gran parte trasmesse dalla RAI regionale e talvolta teletrasmesse in rete nazionale.
A lui è stata altresì affidata la responsabilità musicale di tutte le più importanti celebrazioni sacre della città di Trieste, ad iniziare dalla storica visita del papa San Giovanni Paolo II a Trieste, nel 1992.
È stato chiamato più volte a far parte di giurie in concorsi internazionali in diverse parti del mondo, sia come componente che in qualità di presidente, considerata la sua competenza, riconosciuta in campo internazionale, e la Cappella Civica è divenuta un punto di riferimento in questo specifico settore musicale, portando il suo nome ad una risonanza mai avuta in precedenza. Per la sua attività ha ottenuto diversi premi internazionali ed onorificenze (Cavaliere al merito della Repubblica, Cavaliere honoris causa del Sovrano Ordine di Malta e Cavaliere dell'Ordine di S. Silvestro Papa).
In ricordo dell'amico e collega
Il concerto di questa sera, dedicato alla musica di Marco Sofianopulo, osserva un ordine cronologico e illustra l’evoluzione stilistica di un compositore che, distribuita la propria produzione su differenti piani linguistici, ha saputo modulare in ogni circostanza e con estrema perizia la propria scrittura in funzione delle diverse destinazioni d’uso.
Sofianopulo ha diretto per moltissimi anni la Cappella Civica di Trieste realizzando per quest’organico un’infinità di pagine destinate alla liturgia; è questo un primo e fondamentale ramo del suo flusso creativo: sorretto da un rapporto con il sacro solido e ispirato, non ha mai smesso di considerare questo aspetto della sua attività compositiva come un veicolo privilegiato di relazione con la trascendenza da un lato e di funzione pastorale dall’altro.
Trascurata questa considerazione, si rischierebbe forse di fraintendere l’accessibilità linguistica propria della produzione sacra di Sofianopulo – del tutto programmatica − assumendone i tratti in quanto scelta espressiva assoluta. Non è così.
Di natura diversa è la sua insaziabile attenzione per le musiche di provenienza extra-colta, dalla cultura yiddish ai canti popolari del Friuli, per fare un paio d’esempi. Marco Sofianopulo lavora a quest’altro tavolo secondo tutt’altra prospettiva stilistica: in essa, la disposizione anche etica che gli appartiene lo vincola, amorevolmente, ai testi originali e gli impone di non alterarne le qualità melodico-formali ed etniche con trattamenti sopraffacenti o decontestualizzanti. Anche in questo caso, Sofianopulo si rivolge ad un ascolto specifico, tale da orientare sguardo e linguaggio del compositore/ arrangiatore.
Da tutt’altre motivazioni nascono invece le musiche di Sofianopulo destinate a una produzione strumentale che si affranca completamente dalle strettoie linguistiche imposte dai repertori di cui si è detto sopra. Si tratta qui di un musicista che, fin da giovanissimo, si mostra lealmente immerso nella ricerca di una propria messa a punto espressiva e la cui lingua, certo mutevole nel tempo, risulta sorprendentemente strutturata se posta in relazione all’età anagrafica cui risalgono certi primi lavori.
Alcuni tra i pezzi in programma stasera testimoniano di una scrittura precocemente sensibile alla prassi maturata nell’alveo delle avanguardie del dopoguerra. Qui, l’approccio compositivo di Sofianopulo, pur giovane, non è affatto episodico né superficiale: i pezzi suonano necessari a sé stessi, e questa sua produzione dei primi anni non appare riconducibile al puro esercizio di stile; i brani di questo periodo suggeriscono realmente l’impressione di scaturire da una fame artistica e intellettuale spontanea almeno quanto cosciente di sé.
Negli anni successivi, il percorso stilistico si rivela orientato secondo una progressiva riduzione del tratto virtuosistico proprio dei primi lavori solidi, in un tentativo di conciliazione con la dimensione dell’ascolto "medio": è noto che quest’ultima necessità ha investito tutta la musica colta degli ultimi cinquant’anni e, anche qui, Sofianopulo riesce a individuare modalità espressive fluide, sincere e felicemente lontane dagli esiti (a volte oscillanti tra drammatico e grottesco) cui sono approdati molti compositori della sua generazione.
Il concerto vuole essere testimonianza dell’amore e della stima di cui Marco Sofianopulo ha goduto e continua a godere tra colleghi e studenti che, abbracciandone le musiche affettuosamente, intendono rendergli qui omaggio grato.
Stefano Bellon
Docente di Composizione
Consevatorio "G. Tartini" - Trieste