I concerti del Conservatorio: Jazz - L'arte dell'improvvisazione
Orchestra Laboratorio 5.0 - Scuola di Jazz del Conservatorio: Flavio Zanuttini – Tromba, Efrem Scacco – Chitarra elettrica, Bruno Muzzin – Chitarra elettrica, Piero Iuretig – Chitarra elettrica, Giovanni Gregoretti – Basso elettrico, Alessandro Masau – Batteria
Sala Tartini - Lunedì 3 luglio 2017 – ore 20.30
Ingresso libero su prenotazione (040 6724911)
PROGRAMMA
Paolo Botti: Prima che torni
Aldo Romano: Pasolini
Paolo Fresu: Walkabout
Roberto Cecchetto: Inside View
Enrico Rava: Theme for Jessica Tatum
Paolo Botti: Aprile al Trotter
Enrico Rava: Tango for Vasquez y Pepita
Enrico Pieranunzi: Canto nascosto
Roberto Cecchetto: Hungry and Foolish
NOTE DI SALA
Il programma esprime il lavoro svolto dalla Scuola di Jazz del Conservatorio "G. Tartini" durante l'anno accademico e verte sul repertorio composto da jazzisti italiani. Sono stati scelti dei brani scritti da alcuni musicisti ritenuti particolarmente interessanti, al di là delle divisioni di genere: Enrico Rava, Paolo Botti, Roberto Cecchetto, Ettore Fioravanti, Stefano Battaglia, Antonello Salis, Paolo Fresu e altri. Si è cercato così di personalizzare queste composizioni (ogni brano è stato ri-arrangiato dagli studenti stessi) contaminandole con altri linguaggi musicali (il pop, il rock, la musica etnica, la musica contemporanea, ecc.) mantenendone però inalterato l'atteggiamento creativo ed informale che sta alla base della tradizione jazzistica.
Orchestra Laboratorio 5.0
Flavio Zanuttini – Tromba, Efrem Scacco – Chitarra elettrica, Bruno Muzzin – Chitarra elettrica, Piero Iuretig – Chitarra elettrica, Giovanni Gregoretti – Basso elettrico, Alessandro Masau – Batteria
Questo ensemble è stato formato da Giovanni Maier, docente di Musica d'Insieme Jazz al Conservatorio "G. Tartini", per approfondire le modalità di composizione, arrangiamento ed esecuzione all'interno di un gruppo di medio organico, nel quale non sono presenti delle sezioni orchestrali di strumenti omogenei come nelle Big Band (nelle quali è necessario talvolta sacrificare almeno un poco le proprie peculiarità espressive per raggiungere una certa omogeneità di suono), ma dove ogni musicista deve invece contribuire con la propria personalità alla creazione del suono collettivo del gruppo.