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13 giugno 2018 20:30


I concerti del Conservatorio: "Serenata per un Satellite"

Tartini Nova Ensemble: Pierluigi Maestri – Flauto e ottavino; Pietro Milella – Oboe, oboe d'amore e corno inglese; Sergio Lazzeri – Fagotto e controfagotto; Sinead Nava – Violino; Andrea Amendola – Viola; Pietro Serafin – Violoncello; Dimitri Romano – Pianoforte e Direzione
Musiche di Vivaldi, Maderna, Stockhausen/Romano
Sala Tartini - Mercoledì 13 giugno 2018 – ore 20.30
Ingresso libero su prenotazione (tel 040 6724911)

PROGRAMMA

Antonio Vivaldi: Concerto in re maggiore RV 95 "La pastorella"

     Allegro, Largo, Allegro

 

Bruno Maderna: Serenata per un Satellite (1969)

     versione a cura di Dimitri Romano

 

Antonio Vivaldi: Concerto in sol maggiore RV 101

     Allegro moderato, Largo, Allegro molto

 

Antonio Vivaldi: Concerto in re maggiore RV 90 "Il gardellino"

     Allegro, Largo, Allegro

 

Karlheinz Stockhausen/Dimitri Romano: Tierkreis

     1. Acquario - Urano, 2. Pesci - Nettuno, 3. Ariete - Marte,

     4. Toro - Venere, 5. Gemelli - Mercurio, 6. Cancro - Luna,

     7. Leone - Sole, 8. Vergine - Mercurio, 9. Bilancia - Venere,

     10. Scorpione - Marte/Plutone, 11. Sagittario - Giove, 12. Capricorno - Saturno

 

NOTE DI SALA

I tre concerti di Vivaldi qui proposti, rientrano nei cosiddetti Concerti da camera, casi unici nel panorama italiano del primo Settecento. Vivaldi reinterpreta il genere del concerto, legato tradizionalmente ad una dimensione orchestrale, restringendone l'organico e inserendolo nell'ambito cameristico. Composti per circostanze e occasioni diverse, i concerti da camera risalgono al periodo tra il 1715 e il 1730 e prediligono un organico per strumenti a fiato, soprattutto legni, e qualche arco.

Scritta nel 1969 in occasione del lancio del satellite europeo Estro I, Serenata per un Satellite rappresenta l'apice lirico e formale della ricerca aleatoria di Bruno Maderna. Come altre partiture della musica aleatoria del '900, la Serenata è composta da un unico foglio, sul quale i pentagrammi sono disegnati anche diagonalmente, "magneticamente" attratti o respinti: un reticolato di righi musicali da montare liberamente, ma notati con indicazioni esecutive molto precise.

Tierkreis (1974) è una composizione unica nell'universo di Stockhausen perché, da un lato fa un passo deciso verso una semplicità fino a quel momento sconosciuta nella sua produzione, mentre dall'altro è collegata allo Stockhausen più visionario e radicale, quello che si diceva in contatto diretto con il cosmo, si tratta infatti di un ciclo di 12 melodie, collegate ai segni zodiacali e ai pianeti da eseguirsi con un qualsiasi strumento melodico, a tastiera o combinazione dei due. Di conseguenza, ne furono create molte versioni e in questo modo ha assunto il carattere di opera semiaperta. Tierkreis si propone come una nuova "Musica delle Sfere", un'unità che va dalla singola nota emessa da uno strumento musicale, fino all'armonia dell'universo.