Eventi

Quando

14 febbraio 2024 17:00


Leggere e Ascoltare per Ricordare. Giuseppe Tartini e la sua musica

Un evento promosso sotto il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri: nell’occasione sarà presentata la ristampa anastatica del volume di Giuseppe Tartini Trattato di musica secondo la vera scienza dell’armonia, Padova 1754, una vera pietra miliare nella storia della musica e della sua evoluzione, a cura di Margherita Canale Degrassi che ha integrato la pubblicazione con un saggio critico inedito. Alla illustrazione del volume farà seguito un Concerto con musiche di Giuseppe Tartini: la Sonata in Sol minore op.1 n. 10 “Didone abbandonata” affidata al Violino di Leon Alvaro Daniel Chiyan, al Violoncello di Emanuele Francesco Ruzzier e al di Cembalo Martina Seleni, e la Sonata in Sol minore “Trillo del diavolo” affidata al violino di Aoibhe-Fey Mc Gonagle, al Violoncello di Emanuele Francesco Ruzzier e al Cembalo Ivan Bosnjak .

TRIESTE – Le celebrazioni del Giorno del Ricordo 2024 si prolungano quest’anno e incrociano la musica e la raffinata ricerca di un istriano illustre, il compositore e violinista piranese Giuseppe Tartini: nel Conservatorio di Trieste a lui intitolato è in programma, mercoledì 14 febbraio alle 17 nella Sala Tartini di via Ghega 12, l’evento promosso con la Società Istriana di Archeologia e Storia Patria aps, “Leggere e Ascoltare per Ricordare. Giuseppe Tartini e la sua musica”, realizzato sotto il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sarà l’occasione per presentare il progetto di ristampa anastatica del Trattato di musica secondo la vera scienza dell’armonia, una vera pietra miliare della storia della musica e della sua evoluzione, per la prima volta pubblicato nel 1754 a Padova, nell’attuale edizione voluta dalla stessa Società Istriana di Archeologia e Storia Patria aps, sostenuta dalla Regione del Veneto e curata dall’esperta e studiosa tartiniana Margherita Canale Degrassi, autrice anche del saggio critico incluso nel volume.

L'incontro sarà introdotto dal Direttore del Conservatorio Sandro Torlontano e dalla presidente della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria Grazia Tatò.

Alla presentazione farà seguito il concerto dedicato a celebri partiture di Giuseppe Tartini, Maestro delle Nazioni e insigne scopritore del cosiddetto “Terzo Suono”. La partecipazione all’evento è aperta alla città, info e dettagli conts.it «Il Trattato di musica secondo la vera scienza dell’Armonia – spiega la studiosa Margherita Canale - vede la luce a Padova nel 1754, ma da anni Tartini discuteva e cercava conferme al suo sistema musicale e alle sue teorie acustiche nel confronto con dotti matematici e intellettuali a lui contemporanei. L’idea di dare alle stampe i principi di riferimento del suo sistema musicale e del suo pensiero nel campo dell’armonia musicale prende corpo a partire dagli anni ’40 del Settecento ed è testimoniato in vari carteggi e discussioni epistolari che ci sono giunti, oltre a un grandissimo numero di appunti manoscritti conservati soprattutto tra le carte dell’Archivio di Pirano. Per Tartini, come per il Musicus medievale, la musica è oggetto di speculazione e di indagine conoscitiva dei fenomeni. L’attenzione di Tartini si focalizza sulle questioni acustiche e sui fondamenti delle leggi dell’armonia, con un accanimento che trova riscontro nella quantità di discussioni sull’argomento presenti nel suo epistolario e nel gran numero di appunti, calcoli e disegni rinvenibili nelle carte manoscritte appartenute al compositore. Egli pone a fondamento della teoria armonica il fenomeno del “Terzo suono”, da lui sperimentato prima a livello empirico e in seguito analizzato dal punto di vista fisico-matematico. Nel suo trattato De’ Principi, pubblicato nel 1767, dichiarerà che la sua scoperta risaliva al 1714. Gli aspetti didattici e più prettamente musicali rimangono manoscritti negli appunti degli allievi, o vengono dati alle stampe postumi, come la Lettera a Maddalena Lombardini e il Traité des Agrémens de la Musique, pubblicato nel 1771 a Parigi. Osservando la quantità di carte e manoscritti tartiniani dedicati a calcoli e teorie, immaginiamo il maestro intento per ore e ore della sua giornata (o della notte) alla passione che domina gli ultimi anni della sua attività, con la consapevolezza sempre più forte, anche se poco riconosciuta dal mondo accademico, di avere scoperto aspetti fondamentali delle leggi acustiche che sfiorano l’afflato mistico e metafisico».