CORRADO ROJAC - Comporre oggi
17 APRILE 2024
- MERCOLEDÌ 15:30 - 17:30 AULA 44
Corrado Rojac (Trieste, 1968) si è diplomato in Composizione presso il Conservatorio “G.Verdi” di Milano. Deve la propria formazione a Giampaolo Coral ed Alessandro Solbiati. Importanti gli incontri con Azio Corghi, Brice Pauset, Ivan Fedele, Joshua Fineberg, Luca Francesconi e Giuseppe Giuliano. Ha ricevuto commissioni da istituzioni quali l’Accademia Filarmonica di Bologna e il Divertimento ensemble di Milano; sue musiche sono state eseguite in festival importanti, tra cui Nuova Consonanza (Roma), Adesso musica (Milano), L’art pour l’Aar (Berna) e World Music Days 2015 (Lubiana), ed interpretate da gruppi di prestigio, quali l’ensemble MDI di Milano, diretto da Robert Platz, o l’ensemble norvegese Bit20, diretto da Jonathan Stockhammer.
Sebbene sia stato anche violoncellista e pianista, Corrado Rojac si è dedicato, come interprete, alla fisarmonica da concerto, il suo primo strumento, che ha contribuito a far emergere nel panorama della musica contemporanea colta (ha suonato, tra l’altro, per l’Accademia Chigiana di Siena e la Harvard University di Boston). Nel 2017, in occasione del settantesimo anniversario della Coupe mondiale, importante concorso nell’ambito della fisarmonica da concerto, l’Italian Accordion Culture gli commissiona un concerto per fisarmonica e orchestra, eseguito nello stesso 2017 dal fisarmonicista Ghenadie Rotari e dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta da Marco Gatti.
La sua produzione spazia dall’ambito sinfonico (Dal chiarore, per orchestra, 2004) alla musica da camera (Nel riflesso del verso, per quintetto, 2018), sino al brano solistico (Coniugazioni del sublime V, per chitarra a undici corde, 2019).
Pubblica per Bérben (Ancona), Sconfinarte (Milano), Ars Spoletium (Spoleto) e EDSS (Lubiana). Laureatosi in Storia della musica presso l’Università di Trieste, dal 2014 organizza il festival Trieste Prima – Incontri Internazionali con la Musica Contemporanea.
Dopo gli esordi, in cui rivela la lezione coraliana (Kafkiana, per fisarmonica da concerto, 1992), o l’impronta datagli da Alessandro Solbiati (Moti, per sestetto, 2002), Corrado Rojac trova una propria strada riflettendo sull’importanza, nell’attimo dell’atto compositivo, dell’inconscio; questa sua nuova estetica assume un tratto distintivo anche grazie al ruolo che egli affida, nella propria musica, al concetto di risonanza (Il suono della Parola, per quattro esecutori, 2020).
REFERENTE: MARIO PAGOTTO MARIO.PAGOTTO@CONTS.IT