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Quando

11 ottobre 2024 20:30


Dove

Sala Tartini


Concerto straordinario di Ivan Boaro

Venerdì 11 ottobre 2024

ore 20:30

Sala Tartini

Programma Concerto

Solitude Jan Bus (1961)

Wood Still Says Nothing Atsuhiko Gondai (1965)

Psappha Iannis Xenakis (1922-2001)

Variatio 25 a 2 clav, Goldberg Variations Johann Sebastian Bach (1685-1750)

?Corporel Vinko Globokar (1934)

Bus, Jan (1963)

Solitude (1988)

Il compositore olandese, dopo una carriera da chitarrista classico in vari ensemble di musica contemporanea, si è dedicato alla composizione, spaziando da musica da camera, brani solistici, sinfonici, teatro e colonne sonore.

Scritto in tre movimenti per marimba e 3 woodblocks, Solitude frappone tra due movimenti veloci caratterizzati da una forte componente ritmica, con cambi di tempo e fugati tra le voci, un lento movimento riflessivo dove un pedale costante in pianissimo si alterna tra le due mani facendo da trama sonora per lo sviluppo in tutta l’estensione della marimba della melodia principale.

Gondai, Atshuiko (1965)

Wood Still Says Nothing (2000, rev. 2017)

Nato a Tokyo, Atsuhiko Gondai ha compiuto i suoi studi musicali a Toho, Parigi (IRCAM) e Friburgo. Il suo stile compositivo cerca spesso un'esplorazione sonora che si esprime nel cromatismo e nella dinamica (dal ppppppp al fffffff). Il titolo di questo pezzo deriva da un brano del poeta sudcoreano Kim Chi-Ha. Dissidente sotto il regime militare di Park Chung Hee, imprigionato, torturato e condannato a morte (poi graziato grazie alle pressioni internazionali), attraverso le sue poesie piene di satira, espressioni volgari e crude, si rivolge al popolo oppresso e sofferente, battendosi per una riforma sociale che parta da una base cristiana di solidarietà e fratellanza.

Xenakis, Iannis (1922-2001)

Psappha (1975)

Iannis Xenakis è stato un compositore greco-francese, teorico musicale, architetto, ingegnere e pioniere della musica elettronica, considerato una delle figure più influenti della musica contemporanea, e dell'arte in generale, del XX secolo. Nella sua personale ricerca artistica, spesso Xenakis fonde concetti legati al mondo della matematica e della geometria nelle sue composizioni, trattando il suono come massa che occupa uno spazio e diventa materiale per architetture sonore.

Scritto per sei gruppi di strumenti, tre di legno e/o pelli e tre di metallo, la struttura di Psappha deriva da piccole cellule ritmiche caratteristiche della poesia di Saffo, poetessa greca del VI secolo a.C.. Scritto su carta millimetrata per Sylvio Gualda, insieme a Rebonds, è l'unico brano per percussioni soliste scritto dal compositore.

Bach, Johann Sebastian (1685-1750)

Variatio 25, a 2 clav. Goldberg Variations BWV 988 (1741)

Secondo le parole di Joahnn Forkel, biografo di J.S. Bach, quest'opera fu commissionata dal conte Keyeserling come rimedio per l'insonnia e prende il nome dal virtuoso clavicembalista del conte, Joahnn Gottlieb Goldberg.

Composte per clavicembalo a 2 tastiere, le Variazioni Goldberg consistono in un'Aria con da capo in Sol maggiore e in 30 Variazioni. La raccolta si conclude poi con la ripetizione della prima Aria.

Di queste 30, la n. 25 è una delle tre in tonalità minore. L'uso del cromatismo, dell'enarmonia e della tensione armonica fanno di questa variazione quella che più si allontana dal materiale armonico originale. Queste caratteristiche armoniche hanno indotto molti studiosi a definire questa variazione la "Perla nera" della raccolta. Descritta anche come "Canzone del dolore", si dice che anticipi alcune delle tecniche compositive tipiche del Romanticismo.

Globokar, Vinko (1934)

?Corporel (1985)

Scritto per un percussionista sul proprio corpo dal compositore franco-sloveno Vinko Globokar, "Corporel" è una pietra miliare nel repertorio delle percussioni e uno dei primi esempi di pezzi di teatro musicale.

Molte sono le interpretazioni che possono essere date al brano e il compositore stesso auspica una visione personale nell'interpretazione. L'evoluzione dell'Umanità, dalla consapevolezza di sé all'uso della parola come espressione artistica viene raccontata nel brano. Il filo conduttore è la lotta tra il corpo e la mente, dove quest'ultima alla fine perderà la sua influenza, di fronte ad una realtà che è permeata da sofferenza e dolore. Queste sono le parole di Renè Char che vengono citate testualmente nell’opera.

"La storia dell'umanità è la lunga successione di sinonimi della stessa parola. Contraddirla è un dovere"